Riportiamo commossi, la sintesi di un gesto solidale voluto da un gruppo di cittadini Veronesi, in visita a Napoli nel novembre scorso. Ricordando che : solo i fatti fanno i fatti!
In data 20 novembre 2019 , Antonio Alfano presidente dell'associazione No Comment, ha depositato in sede 100 euro da utilizzare per il progetto "Medicina Solidale", donati da un gruppo di cittadini Veronesi. La somma, incentivata con altri 10 euro dall'associazione, è stata spesa a beneficio del piccolo L. C. di mesi 7, affetto da Sindrome di West, dando ai genitori la possibilità di rifornirsi, presso un negozio specializzato, di articoli utili al benessere e alla crescita del piccolo. Come di prassi alleghiamo le ricevute fiscali. Pubblichiamo anche una foto del gruppo di benefattori, procurata da Antonio .
Un grazie e un abbraccio solidale agli amici di Verona,
Antonietta Tondi,
coordinatrice del progetto "Medicina Solidale della No Comment
Napoli 23 dicembre 2019
Educare il cittadino alla tutela del bene salute, suo e degli altri. Salvaguardare, vigilando, i diritti del paziente ospedalizzato. Progetto no profit dell'associazione culturale No Comment
23/12/19
15/11/19
Campania, Assistenza Sanitaria in affanno
La chiamano sospensione esterna “da tetto di spesa”, ma è la
solita fregatura annuale, alla quale i napoletani ci stanno facendo il callo,
Napoli forse è l’unica città italiana ad usufruire della sanità pubblica “in
convenzione” a mesi alterni. Tanto per cominciare dal 1 novembre e fino a
gennaio 2020 i centri convenzionati per le prestazioni mediche specialistiche,
come cardiologia, radiologia e i laboratori di analisi cliniche, praticheranno
le prestazioni solo a pagamento. E’ il solito crudele disservizio che ogni
anno, con la scusa dello sforamento di spesa, costringerà migliaia di utenti a
fare code interminabili alle ASL per praticare un prelievo ematico o per
vedersi inseriti in liste di attese inaccettabili per ottenere la prenotazione
relativa ad un esame strumentale ritenuto “indispensabile” dal proprio medico
curante. Così alla fine tanti cittadini napoletani rinunceranno al diritto alle
cure o metteranno mano al portafoglio. Intanto negli ospedali e nelle
ASL l’assistenza è in affanno, mancano medici, infermieri e socio sanitari e
non bastano neanche i migliaia di precari arruolati tramite le agenzie
interinali che adesso chiedono, dopo anni di servizio, la stabilizzazione.
Nelle ultime settimane questi operatori hanno promosso varie
manifestazioni sotto la sede della Regione, per chiedere di essere
assunti, nonostante molti risultino firmatari di un contratto
a tempo indeterminato con le agenzie a somministrazione. Stessa cosa chiedono
gli operatori presenti nelle graduatorie a scorrimento di concorsi già
effettuati e i comandati “prestati” da altre Regioni. Una bella gatta da pelare
per l’amministrazione De Luca. Ma oltre al disagio dei cittadini ospedalizzati,
si registrano purtroppo anche l’aumento degli episodi di violenza, consumati
quasi quotidianamente, contro il personale dei pronto soccorso, ben 87 negli
ultimi 10 mesi . Arriveranno telecamere e poliziotti, come richiesto dalle associazioni
di categoria e dai sindacati? Verificheremo. Sul territorio cittadino manca
quasi del tutto l’Assistenza Domiciliare Integrata, ASL e Ospedali pubblici non
hanno Servizi Centralizzati Riabilitativi per neonati e in
molti reparti di Terapia Intensiva Neonatale mancano aree di accoglienza
per i genitori. I centri convenzionati per le terapie riabilitative forniscono
disponibilità da tempi biblici e, addirittura, in alcuni casi si va oltre i 2
anni di attesa. Mancano logopedisti e fisioterapisti neonatali. Ci sono
famiglie che si sono indebitate per garantire ai figli le cure ritenute
indispensabili sui fogli delle dimissioni ospedaliere ma, nei fatti,
impossibili da ottenere nei tempi previsti. Per gli anziani e i disabili la
situazione è anche più drammatica, in Campania nascono come funghi le case
famiglia per assisterli, ma chi controlla la qualità del servizio? La cronaca
giudiziaria segnala, ogni anno, decine di episodi di cattiva gestione in
molte di queste strutture. E tanti pazienti, soprattutto i più piccoli,
continuano ad emigrare verso le strutture assistenziali del nord, dove le liste
di attesa sono meno critiche e i servizi più organizzati.
È comunque possibile ottenere il rimborso di esami clinici o
di laboratorio , nonché di consulenze praticate in regime di Intramoenia,
attraverso l’attivazione, da parte del proprio medico del codice di priorità
sulla prescrizione. Il medico dovrà usare il codice U (urgente) per
ottenere la prestazione entro 72 ore o userà il codice B (breve) per
ottenere la prestazione entro 10 giorni e il codice D
(differibile) per usufruire entro 30 giorni della specialistica.
Sempre con il codice D i giorni saranno 60 per la diagnostica. C’è infine
il codice P ( programmabile). Se si superano questi tempi il
cittadino ha il diritto a chiedere il rimborso per gli esami praticati a
pagamento, il modulo è reperibile presso l’ASL di appartenenza e la richiesta
di rimborso va indirizzata al Direttore Generale della ASL
Antonio Alfano
Bimbi obesi, Campania maglia nera
La percentuale dei bambini Campani in sovrappeso è salita al 28%, mentre i "bimbi obesi" hanno raggiunto la quota allarmante del 21% . Per gli adulti i dati, forniti DALL'ISTAT e dal ministero della Salute, sono ancora più preoccupanti , risulta che il 48% dei campani maschi sono in sovrappeso, mentre le donne sono il 41%. Abitudini alimentari "senza controllo" suggerite, in parte, anche da una cultura popolare convinta, specie sulla crescita del bambino, che più si mangia e più si sta bene.
Nel mondo sono oltre un miliardo gli individui in sovrappeso, gli obesi sono quasi 300 milioni, 130 milioni solo in Europa. 22 milioni sono bambini -
22/08/19
La paziente del letto 403
Delle 458.151nascite registrate in Italia nel 2018, per circa
1000 di loro è stata diagnosticata l’ Encefalopatia ipossico- ischemica,
patologia in parte provocata dalle conseguenze di un parto prematuro o da una rara matrice genetica, ma per la maggior parte imputabile ad una cattiva
pratica medica. Il danno cerebrale per il neonato, rilevabile da subito
attraverso l’EEG e la RM, è spesso devastante, arginabile nelle prime 6 ore di vita con la "terapia del freddo", che limita i danni cerebrali ma non li recupera. Il futuro del nascituro da parto asfittico sarà compromesso per sempre, come anche la qualità di vita della sua famiglia.
Pubblichiamo la straziante
testimonianza di una giovane mamma che entrata sorridendo in sala parto ne è
uscita senza più un futuro normale per lei e per il suo bambino. Ha cercato risposte Valentina, risposte che non sono mai arrivate. Nella stessa giornata, nel medesimo Presidio Ospedaliero, nella medesima sala parto una partoriente, lasciata sola, vede scivolare la propria figlia dal grembo, cadere a faccia a terra e morire.
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All’attenzione del Direttore
Sanitario: Dott…………………………………
E.P.C. All’attenzione del Direttore Generale: Dott. …………………….
Dott…………………….sono
Valentina…………., una paziente dell’ Azienda Ospedaliera, dimessa il ………….
Sono stata ricoverata il …….maggio 2019
presso il Dipartimento ad Attività integrata Materno Infantile diretto dal
professore………………………………………………………il , in
sala parto ho dato alla luce mio figlio Luigi. L’ho visto mentre lo tiravano via da me sporco
di sangue. I miei genitori e quelli di mio marito erano in corridoio e se lo
sono visto passare sotto gli occhi, in incubatrice, intubato e scuro in volto.
Erano più o meno le 10,20 Luigi veniva
ricoverato in Terapia Intensiva Neonatale per difficoltà respiratorie. Da quel
momento nessuno ha saputo, o voluto dirmi cosa è successo. - Dott. ………….., non potete neanche immaginare quanta
disperazione e quanta angoscia hanno accompagnato quei momenti e le ore a seguire.
E quanta disperazione e quanta angoscia ancora viviamo io, mio marito e i
nostri cari per un evento che da gioioso si è trasformato in dramma. Nessuno
sa, o non vuole spiegarci, cosa è accaduto nelle ultime fasi del parto. Ci
hanno lasciati soli, senza alcun supporto psicologico. Spariti tutti, a cominciare dal mio ginecologo personale, lo
stesso professore…………, che non è mai venuto a visitarmi in reparto e che a
tutt’oggi non ci ha neanche contattati
telefonicamente. Sono diventata per
tutti, solo la paziente sfortunata del
letto 403.
Parto asfittico, questa la diagnosi del ricovero
alla T.I.N. - Ma cosa l’ha provocato? La risonanza magnetica ha evidenziato danni
cerebrali al cervello del piccolo Luigi, che ora è ricoverato in Sub Intensiva,
sempre presso l’ Azienda Ospedaliera …………………
Durante
tutto il periodo della gravidanza, gli esami clinici e strumentali sono sempre
stati ottimi. Sia per me che per il bambino. Anche in sala parto il
monitoraggio strumentale era ottimo. Ero li, ero lucidissima - Aspettavamo
questo figlio da 7 anni. Cosa è successo?
Dott…………, io e mio marito Le chiediamo, come
genitori e come cittadini-utenti, di promuovere un incontro, presso il Suo ufficio,
con il ginecologo e l’ ostetrica che hanno seguito il mio percorso
assistenziale e le fasi del mio travaglio in sala parto. Un incontro che io e
mio marito riteniamo doveroso concedere alla nostra angoscia e alla nostra disperazione.
In supporto a tale richiesta porto all’attenzione
delle Vostre competenze professionali e Istituzionali quanto segue: In data ………maggio
2019 giungevo al pronto soccorso ostetrico dell’Azienda. Dopo la visita
ambulatoriale completa di esami, venivo ricoverata al IV° piano della struttura
sopra menzionata. Espressi la volontà
per un parto con taglio cesareo, motivato dal mio bacino piccolo e dal peso del
bambino che si aggirava sui 3,800 kg. In reparto sono stata di nuovo visitata
da una Ostetrica. A seguito della manovra si verificarono piccole perdite
di sangue, ma la stessa ostetrica mi rassicurò dicendo che tali perdite erano
da ritenersi normali.
Nella mattinata del ………..maggio, intorno alle 6,
venivo accompagnata in sala parto e affidata alla dottoressa……………….. . Il
travaglio, dopo alcune ore, si avviava a conclusione. Ma negli ultimi minuti
del parto qualcosa non è andato come doveva ed è successo quello che è
successo.
Chiudo questa mia richiesta, riportando
testualmente una frase inserita nella pagina web di presentazione dell’Azienda:
Nei confronti del paziente/utente l'Azienda intende offrire
prestazioni che soddisfino non solo il suo fabbisogno sanitario, ma lo
accolgono considerando l'interezza dei suoi bisogni (emotivi, socio culturali,
psicologici ecc.)
Confidiamo pertanto nella Sua Istituzionale
disponibilità, non solo amministrativa, ma soprattutto solidale
Valentina, la paziente del letto 4o3
n.b. allego documento originale in PDF - Napoli 04
giugno 2019
28/03/19
Tutelare la buona assistenza senza se e senza ma
All’attenzione
del Ministro della Salute, dottoressa Giulia Grillo
Mittente:
Associazione Culturale No Comment – Progetto Medicina Solidale
Oggetto:
Appello dei cittadini -utenti per la tutela e la qualità
dell’Assistenza
Pubblica
nei Presidi Ospedalieri della Campania
Sabotaggi,
truffe e inadempienze. La Sanità Pubblica Campana, soprattutto
quella che esercita il proprio mandato sul territorio napoletano
(non tutta fortunatamente), continua a dare un immagine di sciatteria
gestionale e morale che richiederebbe, per come vanno le cose, un
atto di forza Istituzionale finalizzato a garantire (sempre) la
qualità del bene salute ai cittadini ospedalizzati.
Un
primario indagato per aver interrotto l’attività assistenziale,
per motivi personali, del Servizio di cui era dirigente.
Una
paziente tracheotomizzata abbandonata tra le formiche.
Un
allarme salvavita per cardiopatici “zittito” da una graffetta di
ferro.
Un
pronto soccorso allagato per la presenza di materiale ostruttivo,
ficcato volontariamente nelle tubature.
Furbetti
del cartellino che invece di lavorare in corsia fanno altro.
Centinaia
di badanti a pagamento che affollano i reparti a lunga degenza, per
sopperire alle carenze degli Operatori Socio Sanitari.
La
legge sul divieto di fumo disattesa.
La
consultazione della propria cartella clinica, negata ai pazienti
ricoverati.
Insomma
servirebbe davvero un atto di forza Istituzionale, per mettere fine
agli interessi di potere all’interno delle Aziende Sanitarie
Pubbliche e alla pratica dei tornaconti personali di faccendieri
asserviti alla malapolitica. Un atto di forza intransigente, capace
di sbattere fuori dalla Sanità Pubblica i guastatori della buona
assistenza. Un atto di forza di trasparenza, in grado di fare
chiarezza anche sul sistema clientelare, denunciato da associazioni e
politici, che ha favorito per anni l’arruolamento di personale a
somministrazione nelle ASL , a danno del regime di mobilità, con
migliaia di infermieri, OSS e amministrativi, assunti spesso solo
tramite un semplice colloquio.
Gentilissima
dottoressa Giulia Grillo, riassumendo i suggerimenti degli stessi
cittadini ospedalizzati, ci permettiamo di riportarVi quanto essi si
aspettano dal suo Mandato Istituzionale:
Sarebbe
utile l’attivazione di un ufficio territoriale, dipendente
direttamente dal Ministero della Salute, che raccolga e intervenga
autonomamente su gravi segnalazioni inviate da utenti o
associazioni.
Imporre
ai servizi assistenziali ospedalieri la tracciabilità delle
prestazioni erogate in tempo reale, su cartelle cliniche
informatizzate e non scritte a penna con grafie illeggibili,
attraverso un software non manipolabile.
Attivare
la documentazione visiva degli interventi chirurgici e provvedere
alla loro archiviazione per almeno 5 anni.
Come
associazione, pur riconoscendo che la normativa attuale dispone che
il controllo sul funzionamento dei servizi e sull’operato dei
dipendenti spetta alle Direzioni Sanitarie e ai direttori dei Servizi
Assistenziali, non possiamo non prendere atto che i fatti sopra
riportati evidenziano una mancanza di attenzione e di coordinamento
degli stessi uffici controllori, che legittimano severe riflessioni.
Inoltre riteniamo siano da rivalutare, per il supporto medico-legale,
le consegne infermieristiche, spesso non considerate dalla
magistratura o addirittura “smarrite” o inesistenti.
Documentazione indispensabile per ricostruire l’iter quotidiano del
paziente ospedalizzato. E riteniamo utile, al fine della trasparenza
assistenziale, che i coordinatori infermieristici relazionassero su
un apposito registro, un rapporto scritto sulle consegne in
esecuzione e da fare per il personale infermieristico e OSS.
Cordialmente,
confidando in un fare concreto a tutela della buona assistenza
Antonio
Alfano, presidente associazione culturale No Comment,
progetto
Medicina Solidale
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