25/09/13

Appello al Ministro della Salute, Onorevole Beatrice Lorenzin

Onorevole Ministro Lorenzin,
                                Affidiamo questa richiesta-appello,  alla Vostra sensibilità e alle Vostre competenze, affinché Vi adoperiate, istituzionalmente, per verificare e, nel caso, fare quanto in Vostro potere, per garantire che all'interno dei Presidi Ospedalieri pubblici e privati, presenti sul territorio Regionale Campano, siano tutelati la dignità e il conforto alberghiero che spettano al cittadino ospedalizzato.

Onorevole Ministro, della disumanizzazione presente nelle corsie degli ospedali Campani si parla poco e poche sono le denunce ad essa correlate. Una omertà motivata dalla paura“da paura assistenziale”, che costringe i “pazienti – ostaggio” al silenzio. La disumanizzazione riguarda soprattutto l’aspetto alberghiero del ricovero ospedaliero e il relativo comfort psico-fisico, spesso negato, che invece dovrebbe essere riservato, di diritto, al cittadino-paziente. Un "disservizio" tanto frequente, da spingere perfino le ASL a promuovere corsi ECM sulla umanizzazione dell’assistenza. Negli ultimi mesi , proprio da alcuni Presidi Ospedalieri cittadini ci sono giunte diverse segnalazioni da parte di parenti dei pazienti ricoverati , segnalazioni che, precisiamo, non mettono sotto accusa l' assistenza sanitaria, ma che denunciano invece il comportamento spesso inumano di una parte del personale addetto all'assistenza. A tutt’oggi, le figure professionali deputate all’accoglienza alberghiera e alla cura igienica del cittadino ospedalizzato non sembrano, perlomeno in base alle segnalazioni che ci arrivano dalle diverse realtà ospedaliere della Regione, adempiere in maniera ottimale ai compiti imposti dalle proprie competenze. Competenze che sempre più spesso vengono delegate, quasi in “ sub appaltato”, ai parenti degli stessi pazienti. Un fare che alimenta il proliferare di un mercato nero delle badanti di corsia, gestito da  faccendieri che, senza alcuna competenza professionale praticano, dietro compenso, il lavoro che dovrebbe essere svolto unicamente dal personale ausiliario di ruolo. Le chirurgie, i reparti ortopedici e neurologici , delle strutture Sanitarie Pubbliche, sono infestati da questi personaggi che circolano, non si sa a quale titolo, liberamente nelle corsie a caccia di clienti. Così che l’ordinaria pratica assistenziale dovuta al paziente, diventa un diritto a pagamento. Una cattiva abitudine che penalizza i ricoverati poveri o soli, impossibilitati a garantirsi l’attenzione alberghiera e la cura igienica della persona, come invece è previsto. Le piaghe da decubito, che straziano i pazienti anziani e oncologici, sono la prova più dolorosa di questo fare. Pur riconoscendo lo spirito di sacrificio e il senso del dovere di tanti infermieri e socio sanitari, non possiamo non prendere atto e segnalarVi che, per mancanza di controlli su inadempienze individuali e a volte sulla discutibile gestione di interi reparti, questa pratica è riscontrabile in molte Strutture Ospedaliere  Campane. Anche se in parte tale “disservizio” è riconducibile alle scarse risorse umane disponibili, questa "mala degenza" non può essere giustificata se dovuta alla mancanza di disponibilità professionale e alla svogliatezza di alcuni operatori, che negano di fatto i diritti più elementari del cittadino paziente: igiene personale, cambio biancheria e aiuto nella somministrazione del cibo.

Onorevole Ministro, era il 1979 quando per la prima volta viene pronunciata, in una lettera denuncia, la frase< perché non accada ad altri> a scriverla fu una mamma, la signora Maria Grazia, dopo che vide morire la propria bambina in ospedale , in condizioni disumane. A distanza di oltre 30 anni, la disumanizzazione che accompagna l’assistenza sanitaria in Italia, soprattutto al sud, non è stata del tutto estirpata. Il cittadino –paziente continua ad essere trattato da molti operatori, unicamente come soggetto di lavoro e non come persona.

Queste, Onorevole Ministro, le ragioni che motivano la nostra richiesta.

Cordialmente,

Antonietta Tondi, progetto Medicina Solidale associazione No Comment
Antonio Alfano, presidente associazione culturale No Comment

Napoli - settembre 2013


Progetto Medicina Solidale–Associazione culturale No Comment 

Nessun commento:

Posta un commento