14/03/20

COVID -19, come cercare di evitarlo

Il COVID19 provoca una polmonite interstiziale bilaterale acuta, causando un danno alveolare diffuso, con produzione di muchi purulenti. Provoca un edema dei setti alveolari diffuso, con infiltrazione di cellule infiammatorie, proliferazione dei fibroblasti e ispessimento delle pareti alveolari, Con conseguente collasso degli spazi aerei, che provocano senso di soffocamento. Durante il percorso aggressivo dell'infezione, possono svilupparsi anche trombi nelle piccole arterie.
I sintomi si manifestano con improvvisa comparsa di febbre, tosse e difficoltà respiratoria. L’incubazione del virus è di circa due settimane, dal 6 al 14 giorno ( se sfortunatamente siamo stati infettati e non ne siamo immuni) si manifestano i problemi sopra descritti, fino ad arrivare ad una seria insufficienza respiratoria che richiede il supporto di una ventilazione esterna.  Questo il motivo per il quale servono, in numero considerevole, aspiratori dotati di sondini sterili per la rimozione dei muchi e ventilatori polmonari per l’erogazione di ossigeno centralizzato
Il nuovo Coronavirus è un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso il contatto stretto con una persona malata. La via primaria sono le  goccioline del respiro delle persone infette ad esempio tramite:


  • la saliva, tossendo e starnutendo

    • contatti diretti personali
    • le mani, ad esempio toccando con le mani contaminate (non ancora lavate) bocca, naso o occhi
    E' indispensabile, per tutelare la nostra salute e quella dei nostri cari,  rispettare le indicazioni di sicurezza imposte dal Ministero della Salute  e dalle amministrazioni locali 


    CORONAVIRUS L'ASL NA1 CHIEDE AIUTO AI SANITARI IN PENSIONE

    Per colpa del contagio o per malattia, il numero dei medici e degli infermieri in servizio presso i Presidi Ospedalieri Nazionali si è molto ridotto. Soprattutto presso i reparti di terapia intensiva e di rianimazione. Una emergenza che si risolverà solo in parte, con l'assunzione di migliaia di neo laureati in scienze infermieristiche e di medici specializzandi. Nella situazione attuale sarebbe utile richiamare in "servizio volontario" l'esperienza preziosa di infermieri che hanno prestato lavoro, per anni, in strutture si Area Critica. La loro conoscenza nell'uso di attrezzature, come gli aspiratori e i ventilatori polmonari e le competenze acquisite nella gestione dei pazienti infetti li rendono preziosi in questa emergenza COVID-19

    Sappiamo che l'ASL NA1 sta contattando l'ex personale medico e paramedico in pensione, per un arruolamento volontario di 6 mesi, pagato a gettone di presenza. Invitiamo i medici e gli infermieri, che saranno contattati, a rendersi disponibili, naturalmente solo se nelle condizioni fisiche ottimali e  personali, a ritornare in corsia per contribuire a gestire e a risolvere questo grave momento, per la salute pubblica . Concordiamo e promuoviamo l'iniziativa dell'ASL NA1

    Antonio Alfano, progetto Medicina Solidale della No Comment

    Nel questo video i piccoli gesti quotidiani che possono salvarci dall'infezione. Semplici abitudini da praticare tornando a casa dopo aver svolto una commissione o aver fatto la spesa  




    Mascherine, c'è chi si inventa la sanificazione per riutilizzarle

    Napoli - Le mascherine mancano, così nei quartieri più popolari, se non sono state utilizzate in luoghi critici, alcune famiglie hanno cominciato a riciclarle, mettendole 10 minuti in acqua calda, senza strofinarle, con alcune gocce di Amuchina. Poi le fanno asciugare al sole per 3 ore, per essere riutilizzate. Non abbiamo le competenze per dire se il trattamento ha validità sanificatrice, ma la realtà sulla disponibilità dei presidi è quella che è . In ogni caso pensiamo che debbano essere distribuite gratuitamente, dal Comune o dall'ASL in base alle uscite e al numero dei componenti dei nuclei familiari

    Dati In Italia dal 14 marzo 2020







    23/12/19

    Da Verona un aiuto solidale per L.C.

    Riportiamo commossi, la sintesi di un gesto solidale voluto da un gruppo di cittadini Veronesi, in visita a Napoli nel novembre scorso. Ricordando che : solo i fatti fanno i fatti!
    In data 20 novembre 2019 , Antonio Alfano presidente dell'associazione No Comment, ha depositato in sede 100 euro da utilizzare per il progetto "Medicina Solidale", donati da un gruppo di  cittadini Veronesi.  La somma, incentivata con altri 10 euro dall'associazione, è stata spesa a beneficio del piccolo L. C. di mesi 7, affetto da Sindrome di West, dando ai genitori la possibilità di rifornirsi, presso un negozio specializzato, di articoli utili al benessere e alla crescita del piccolo. Come di prassi alleghiamo le ricevute fiscali. Pubblichiamo anche una foto del gruppo di benefattori, procurata da Antonio .
    Un grazie e un abbraccio solidale agli amici di Verona,

    Antonietta Tondi,
    coordinatrice  del progetto "Medicina Solidale della No Comment

    Napoli 23 dicembre 2019









    15/11/19

    Campania, Assistenza Sanitaria in affanno


    La chiamano sospensione esterna “da tetto di spesa”, ma è la solita fregatura annuale, alla quale i napoletani ci stanno facendo il callo, Napoli forse è l’unica città italiana ad usufruire della sanità pubblica “in convenzione” a mesi alterni. Tanto per cominciare dal 1 novembre e fino a gennaio 2020 i centri convenzionati per le prestazioni mediche specialistiche, come cardiologia, radiologia e i laboratori di analisi cliniche, praticheranno le prestazioni solo a pagamento. E’ il solito crudele disservizio che ogni anno, con la scusa dello sforamento di spesa, costringerà migliaia di utenti a fare code interminabili alle ASL per praticare un prelievo ematico o per vedersi inseriti in liste di attese inaccettabili per ottenere la prenotazione relativa ad un esame strumentale ritenuto “indispensabile” dal proprio medico curante. Così alla fine tanti cittadini napoletani rinunceranno al diritto alle cure o metteranno mano al portafoglio. Intanto negli ospedali e nelle ASL l’assistenza è in affanno, mancano medici, infermieri e socio sanitari e non bastano neanche i migliaia di precari arruolati tramite le agenzie interinali che adesso chiedono, dopo anni di servizio, la stabilizzazione. Nelle ultime settimane  questi operatori hanno promosso varie manifestazioni sotto la sede della Regione, per  chiedere di essere assunti,  nonostante molti   risultino firmatari di un contratto a tempo indeterminato con le agenzie a somministrazione. Stessa cosa chiedono gli operatori presenti nelle graduatorie a scorrimento di concorsi già effettuati e i comandati “prestati” da altre Regioni. Una bella gatta da pelare per l’amministrazione De Luca. Ma oltre al disagio dei cittadini ospedalizzati, si registrano purtroppo anche l’aumento degli episodi di violenza, consumati quasi quotidianamente, contro il personale dei pronto soccorso, ben 87 negli ultimi 10 mesi . Arriveranno telecamere e poliziotti, come richiesto dalle associazioni di categoria e dai sindacati? Verificheremo. Sul territorio cittadino manca quasi del tutto l’Assistenza Domiciliare Integrata, ASL e Ospedali pubblici non hanno Servizi Centralizzati Riabilitativi per  neonati e in  molti reparti di Terapia Intensiva Neonatale mancano aree di accoglienza per i genitori. I centri convenzionati per le terapie riabilitative forniscono disponibilità da tempi biblici e, addirittura, in alcuni casi si va oltre i 2 anni di attesa. Mancano logopedisti e fisioterapisti neonatali. Ci sono famiglie che si sono indebitate per garantire ai figli le cure ritenute  indispensabili sui fogli delle dimissioni ospedaliere ma, nei fatti, impossibili da ottenere nei tempi previsti. Per gli anziani e i disabili la situazione è anche più drammatica, in Campania nascono come funghi le case famiglia per assisterli, ma chi controlla la qualità del servizio? La cronaca giudiziaria segnala, ogni anno,  decine di episodi di cattiva gestione in molte di queste strutture.  E tanti pazienti, soprattutto i più piccoli, continuano ad emigrare verso le strutture assistenziali del nord, dove le liste di attesa sono meno critiche e i servizi più organizzati.
    È comunque possibile ottenere il rimborso di esami clinici o di laboratorio , nonché di consulenze praticate in regime di Intramoenia, attraverso l’attivazione, da parte del proprio medico del codice di priorità sulla prescrizione. Il medico dovrà usare il codice U (urgente) per ottenere la prestazione entro 72 ore o userà il codice B (breve) per ottenere  la prestazione entro 10 giorni e il  codice D (differibile) per usufruire  entro 30 giorni della specialistica. Sempre con il codice D i giorni saranno  60 per la diagnostica. C’è infine il codice P ( programmabile). Se si superano questi tempi il cittadino ha il diritto a chiedere il rimborso per gli esami praticati a pagamento, il modulo è reperibile presso l’ASL di appartenenza e la richiesta di rimborso va indirizzata al Direttore Generale della ASL
    Antonio Alfano


    Bimbi obesi, Campania maglia nera


    La percentuale dei bambini Campani in sovrappeso è salita al 28%, mentre i "bimbi obesi" hanno raggiunto la quota allarmante del 21% . Per gli adulti i dati, forniti DALL'ISTAT e dal ministero della Salute, sono ancora più preoccupanti , risulta che il 48% dei campani maschi sono in sovrappeso, mentre le donne sono il 41%. Abitudini alimentari "senza controllo" suggerite, in parte, anche da una cultura popolare convinta, specie sulla crescita del bambino, che più si mangia e più si sta bene. Nel mondo sono oltre un miliardo gli individui in sovrappeso, gli obesi sono quasi 300 milioni, 130 milioni solo in Europa. 22 milioni sono bambini -

    22/08/19

    La paziente del letto 403


    Delle 458.151nascite registrate in Italia nel 2018, per circa 1000 di loro è stata diagnosticata l’ Encefalopatia ipossico- ischemica, patologia in parte provocata dalle conseguenze di un parto prematuro o da una rara matrice genetica, ma per la maggior parte imputabile ad una cattiva pratica medica. Il danno cerebrale per il neonato, rilevabile da subito attraverso l’EEG e la RM,  è  spesso devastante, arginabile nelle prime 6 ore di vita con la "terapia del freddo", che limita i danni cerebrali ma non li recupera. Il futuro del nascituro da parto asfittico sarà compromesso per sempre, come anche la qualità di vita della sua famiglia.

    Pubblichiamo la straziante testimonianza di una giovane mamma che entrata sorridendo in sala parto ne è uscita senza più un futuro normale per lei e per il suo bambino. Ha cercato risposte Valentina, risposte che non sono mai arrivate. Nella stessa giornata, nel medesimo Presidio Ospedaliero, nella medesima sala parto una partoriente, lasciata sola,  vede scivolare la propria figlia  dal grembo, cadere a faccia a terra e morire. 
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    All’attenzione del Direttore Sanitario: Dott…………………………………
    E.P.C. All’attenzione del Direttore Generale: Dott. …………………….

    Dott…………………….sono Valentina…………., una paziente dell’ Azienda Ospedaliera, dimessa il ………….

    Sono stata ricoverata il …….maggio 2019 presso il Dipartimento ad Attività integrata Materno Infantile diretto dal professore………………………………………………………il ,  in sala parto ho dato alla luce mio figlio Luigi.  L’ho visto mentre lo tiravano via da me sporco di sangue. I miei genitori e quelli di mio marito erano in corridoio e se lo sono visto passare sotto gli occhi, in incubatrice, intubato e scuro in volto. Erano più o meno le 10,20  Luigi veniva ricoverato in Terapia Intensiva Neonatale per difficoltà respiratorie. Da quel momento nessuno ha saputo, o voluto dirmi cosa è successo.           -    Dott. ………….., non potete neanche immaginare quanta disperazione e quanta angoscia hanno accompagnato quei momenti e le ore a seguire. E quanta disperazione e quanta angoscia ancora viviamo io, mio marito e i nostri cari per un evento che da gioioso si è trasformato in dramma. Nessuno sa, o non vuole spiegarci, cosa è accaduto nelle ultime fasi del parto. Ci hanno lasciati soli, senza alcun supporto psicologico. Spariti tutti,  a cominciare dal mio ginecologo personale, lo stesso professore…………, che non è mai venuto a visitarmi in reparto e che a tutt’oggi  non ci ha neanche contattati telefonicamente.  Sono diventata per tutti,  solo la paziente sfortunata del letto 403.
    Parto asfittico, questa la diagnosi del ricovero alla T.I.N. - Ma cosa l’ha provocato?  La risonanza magnetica ha evidenziato danni cerebrali al cervello del piccolo Luigi, che ora è ricoverato in Sub Intensiva, sempre presso l’ Azienda Ospedaliera …………………
    Durante tutto il periodo della gravidanza, gli esami clinici e strumentali sono sempre stati ottimi. Sia per me che per il bambino. Anche in sala parto il monitoraggio strumentale era ottimo. Ero li, ero lucidissima - Aspettavamo questo figlio da 7 anni. Cosa è successo?
    Dott…………, io e mio marito Le chiediamo, come genitori e come cittadini-utenti, di promuovere un incontro, presso il Suo ufficio, con il ginecologo e l’ ostetrica che hanno seguito il mio percorso assistenziale e le fasi del mio travaglio in sala parto. Un incontro che io e mio marito riteniamo doveroso concedere alla nostra angoscia e alla nostra disperazione. 
    In supporto a tale richiesta porto all’attenzione delle Vostre competenze professionali e Istituzionali quanto segue: In data ………maggio 2019 giungevo al pronto soccorso ostetrico dell’Azienda. Dopo la visita ambulatoriale completa di esami, venivo ricoverata al IV° piano della struttura sopra menzionata.  Espressi la volontà per un parto con taglio cesareo, motivato dal mio bacino piccolo e dal peso del bambino che si aggirava sui 3,800 kg. In reparto sono stata di nuovo visitata da una Ostetrica. A seguito della manovra si verificarono piccole  perdite di sangue, ma la stessa ostetrica mi rassicurò dicendo che tali perdite erano da ritenersi normali.
    Nella mattinata del ………..maggio, intorno alle 6, venivo accompagnata in sala parto e affidata alla dottoressa……………….. . Il travaglio, dopo alcune ore, si avviava a conclusione. Ma negli ultimi minuti del parto qualcosa non è andato come doveva ed è successo quello che è successo. 

    Chiudo questa mia richiesta, riportando testualmente una frase inserita nella pagina web di presentazione dell’Azienda:
    Nei confronti del paziente/utente l'Azienda intende offrire prestazioni che soddisfino non solo il suo fabbisogno sanitario, ma lo accolgono considerando l'interezza dei suoi bisogni (emotivi, socio culturali, psicologici ecc.) 
    Confidiamo pertanto nella Sua Istituzionale disponibilità, non solo amministrativa, ma soprattutto solidale

    Valentina, la paziente del letto 4o3
     n.b. allego documento originale in PDF  - Napoli 04 giugno 2019